sabato 29 dicembre 2018

La sintesi finale sulla chiave

Nonostante l'esauriente bibliografia che ricostruisce la storia e l'ingegneria della chiave, innumerevoli e inconsuete possono essere le chiavi di lettura con cui è possibile studiarla.

Si può partire dalla parola, e analizzarne l'etimologia, oppure giocare linguisticamente compilando un abbecedario, per connettere alla chiave altri concetti. Con questo approccio scopriamo che la parola non aveva un suono così diverso nei proverbi pronunciati dai Romani, né significanti tanto divergenti sulle pagine della letteratura europea.

Intrapreso il sentiero umanistico, possiamo ritrovare questo oggetto nella pittura, e di conseguenza nelle arti figurative minori come i fumetti. È più raro riscontrarla sulle copertine degli album musicali, e magari nel ritornello di una canzone, in cui può essere utilizzata metaforicamente. Anche con i numeri può instaurare uno stretto contatto: il suo potere allegorico non è da sottovalutare, tanto che la sua icona è già stata usata nei tarocchi, oltre che nella simbologia d'ogni tempo. Disegnata su un francobollo più indicare apertura alla globalizzazione, allo scambio; in pubblicità può diventare una metonimia. Quando poi irrompe nel territorio dei nuovi media, proponendosi nel titolo di un film o come arma in un videogioco, diventa un vero feticcio popolare.

Ma se questo oggetto si è tramandato nella storia, pur nella sua evoluzione, è merito di fattori più concreti: ci sono protagonisti che hanno rivoluzionato i meccanismi delle serrature, lanciando industrie ancora esistenti. Grazie al livello raggiunto anche in virtù dell’introduzione di nuovi materiali, la nostra unica preoccupazione resta scegliere il design, consultando i nostri cataloghi. E a tal proposito vi è una fantastica notizia per i maniaci della catalogazione: esistono infiniti percorsi di tassonomia della chiave.

Ma l’innovazione non s’impegna in esclusiva per il look: vengono pubblicati ogni giorno brevetti all’avanguardia, e la frontiera della chiave si è ormai spinta, grazie alla scienza, verso il destrutturarsi della sua forma tipica e il prevalere del suo potere concettuale. Conosciamo tutti l’importanza del progresso nel trasformare i sogni in possibilità, anche se la fantascienza tradizionale non è mai quella che si realizza.

Va detto infine che la chiave, oltre ad essere un contenitore di storia tecnica e umanistica, fa parte della nostra vita quotidiana più di quanto noi pensiamo.


La seguente mappa concettuale riassume la maggior parte degli argomenti toccati, mettendo in evidenza alcune delle loro interrelazioni:

Fare clic sulla mappa per ingrandirla.

sabato 22 dicembre 2018

La chiave nei videogiochi

Come non citare, tra le ultime cose, la leggendaria keyblade di Sora, protagonista della serie di videogiochi della Square Enix Kingdom Hearts?

Questa chiave, oltre a essere utilizzata come arma da taglio, possiede una vasta gamma di abilità: può aprire o chiudere qualsiasi porta, cancello o sigillo; permette di scagliare incantesimi; può essere usata addirittura come chiave d'accesso per altri mondi; con la giusta tecnica, infine, alcuni personaggi sono in grado di far cambiare la sua forma e trasformarla in altri tipi di armi.


Keyblade formato gigante, fotografata al
Lucca comics & games 2018

lunedì 17 dicembre 2018

La chiave nel cinema

La chiave di Sara è un film del 2010 diretto da G. Paquet-Brenner e tratto dal romanzo di Tatiana de Rosnay, che narra la vicenda di una giornalista dedita alle ricerche relative a una famiglia di ebrei deportata ad Auschwitz durante la Seconda Guerra Mondiale.

Seguono spoiler

Sarah, la seconda protagonista del lungometraggio, è una bambina che rinchiude nell'armadio di casa il fratellino, per salvarlo dal Rastrellamento del Velodromo d'Inverno. Custodendo preziosamente la chiave dell'armadio, riesce a tornare dopo molto tempo nell'appartamento, ma è palesemente troppo tardi per il bambino, e la sua vita cambierà drasticamente dopo tale evento fino al punto di condurla al suicidio. La giornalista, nel presente, riuscirà a contattare i famigliari della bambina e a raccontare al figlio ignaro la vera storia di sua madre.

Un fotogramma tratto dal film

giovedì 13 dicembre 2018

La chiave sui tarocchi

Nove di denari della serie nekro13

lunedì 10 dicembre 2018

La chiave nella musica

L'artista alternative rap Michele Salvemini, conosciuto in arte come Caparezza, ha inserito nel suo ultimo disco, Prisoner 709 (Universal Music Group, 2017), il brano intitolato Una chiave.

In questo pezzo il cantante descrive la sensazione di prigionia che lo attanaglia negli ultimi anni, cercando di individuare in un dialogo con il sé adolescente una "chiave di fuga" dalla sua situazione.

Fare clic qui per ascoltare la canzone.

mercoledì 28 novembre 2018

La chiave sui francobolli

Portogallo, 1968
Questo francobollo è stato emesso in occasione commemorativa per la fondazione della C.E.P.T. (Conferenza Europea delle amministrazioni delle Poste e delle Telecomunicazioni): la chiave rappresenterebbe l'apertura economica fra i Paesi della futura Unione Europea.

martedì 27 novembre 2018

Abbecedario sulla chiave


Ankh


Brugola



Crittografia
Decodifica










Elettronica

Ferrari












Hyundai

Giratubi














Impugnatura

Jaguar











Lucchetto


Keycard











Mappa
Nottolino









Ottone


Porta













Quadra

Romani












Tenore

Silca













USB
Volta










Wireless
XZN
















Yale
Zampogna

Bibliografia essenziale sulla chiave

Tommas D. Pace, A typology of roman locks and keys, Texas 2014 (tesi)

Scott J. Klemm, Ancient Locks: The Evolutionary Development of the Lock and Key, Mondadori 2008

Graham Pulford, High-Security Mechanical Locks: An Encyclopedic Reference, BH 2007

Gabriele Mandel, La chiave: storia e simbologia di chiavi, lucchetti e serrature, Lucchetti Editore 1990

lunedì 26 novembre 2018

Un protagonista della storia della chiave

Nel 1840 Linus Yale sr. produceva serrature fatte a mano per le banche a New York, ma fu suo figlio, nel 1862, a brevettare la serratura a cilindro e la chiave in grado di aprirla. Insieme ad un collega fondò la società Yale & Towne, che crebbe da 35 a 12.000 impiegati nel giro di un secolo, e dopo aver acquistato molte altre compagnie fu comprata da Assa Abloy.


Ma chi era Linus Yale jr.?

Nato a Salisbury nel 1821, seguì le orme del padre sin dalla giovane età e aprì il suo primo negozio nel 1860 in Massachusetts, nonostante fosse interessato anche alla pittura, in particolare ai ritratti. Morì nel 1868 per attacco cardiaco, mentre negoziava per l'installazione delle sue serrature sui grattacieli negli Stati Uniti. Nel 2006 è stato inserito nella National Inventors Hall of Fame.


Le industrie della chiave

Nell'antichità e nel medioevo le chiavi venivano prodotte da artigiani specializzati, che attribuivano importanza anche alle decorazioni e al valore artistico delle loro creazioni.

La prima industria vera e propria fu fondata nel 1820 da Jeremiah e Charles Chubb. Ancora oggi, tutte le serrature presenti si basano su tre varianti principali: quella dei fratelli Chubb, quella di Joseph Bramah e quella di Yale.

I Chubb si stabilirono a Wolverhampton, in Inghilerra. Furono incaricati da Giorgio IV a lavorare per gli uffici postali e le prigioni. L'azienda si spostò a Londra nel 1837. La compagnia fu poi acquistata da Racal nel 1984, e in seguito da Assa Abloy, una compagnia svedese fondata nel 1994.



Joseph Bramah, nel 1784, fondò la Bramah Lock Company a Londra e lanciò una sfida a chiunque fosse riuscito a costruire uno strumento in grado di forzare uno dei loro lucchetti: rimase insuperata per 67 anni, fino all'arrivo di un tale Hobbs all'esposizione universale del 1851.

Per informazioni su Linus Yale visitare l'articolo dedicato presente su questo sito.

giovedì 22 novembre 2018

I brevetti della chiave

Sono già stati descritti, in senso generale, i principali step storici di innovazione della chiave nell'articolo sui materiali della chiave. Ma nuovi brevetti sorgono continuamente tutt'oggi, e spesso si può trovare anche qualcosa di effettivamente utile, o perlomeno interessante, come nel caso seguente.


Numero di brevetto: WO2004030486A1
Data: 15 aprile 2004
Inventori: Fabrizio Bigi, Alessandro Amatori
Titolo: chiave portamonete per carrelli della spesa
Riferimento: WO2004030486A1.pdf
Descrizione: si tratta di una chiave universale utile per sbloccare qualsiasi carrello dei supermercati senza dover possedere necessariamente la moneta adatta, e può essere utilizzato anche per contenere e preservare un'eventuale moneta.

Altri brevetti consultabili al link

La chiave e la scienza

Se la scienza permette di realizzare nuove cose, e le cose contribuiscono all'avanzare del progresso scientifico, vediamo come questo stretto rapporto si possa conciliare nel caso della chiave.

Fino allo scorso secolo l'anatomia di una chiave, pur nel suo fascino, si basava sulla pura e semplice meccanica, e sui principi delle leve. A guidare la sua evoluzione nella storia, dunque, è stata soltanto l'introduzione progressiva di nuovi materiali di costruzione: dal legno al ferro, dall'ottone alle leghe usate oggi (si veda l'articolo). È grazie al progresso degli ultimi 50 anni, invece, se oggi esistono anche le chiavi a banda magnetica, e quelle dotate di chip che non corrono più neppure il rischio di smagnetizzazione.

Una Keycard garantisce un tasso di sicurezza molto più elevato.

Come la chiave abbia contribuito all'avanzamento scientifico, invece, è una questione più subdola, ma se vogliamo anche più generale: il sapere nuovo deriva dal benessere sociale, o comunque da questa esigenza, e la nostra società si fonda sulla proprietà. Tutto ciò che è proprio va protetto, ed è così che il mondo si è riempito di serrature: da quelle delle nostre case a quelle più "immateriali" che proteggono i nostri dati virtuali, e vanno sbloccate da una password. Se le reti aziendali o quelle dei laboratori scientifici non fossero protette da chiavi, non potrebbero nemmeno esistere.

Il design della chiave

Il modo migliore per distinguere le chiavi apparentemente uguali nei nostri mazzi, secondo un gruppo di giovani designer della Silca, è quello di personalizzarle attraverso l'applicazione di temi svariati, che si distinguono in music, graffiti e feel, e si basano perlopiù su tendenze giovanili, ma sono adatti a qualsiasi personalità.

Questo progetto si chiama Art-Keys, ogni anno si aggiorna con nuove collezioni ed i cataloghi sono consultabili al seguente link: artkeys

giovedì 15 novembre 2018

I simboli della chiave, la chiave nei simboli

Nell'araldica, la chiave assume spesso il significato di potere e possibilità, ma anche di fiducia e sicurezza. L'emblema più famoso è sicuramente quello della Città del Vaticano, in cui le chiavi d'oro e argento sono il simbolo del pontefice. Per informazioni dettagliate, visitare il link.

L'Ankh è invece uno tra i simboli egizi più famosi: anche conosciuto come chiave della vita, costituirebbe anche la chiave d'accesso al regno dei morti, e rappresenta l'unione tra cielo e terra.
Nei brand e nei marchi di fabbrica, invece, la chiave solitamente "induce l'idea di appartenenza e suggerisce un senso di solidità e successo".

Un noto fashion brand,
per info visitare il link.
Logo di un'azienda italiana specializzata
in duplicazione e produzione di chiavi.










Ma la chiave è un simbolo che può anche non avere propriamente la sua forma tipica: la chiave di volta, ad esempio, è l'elemento strutturale fondamentale per la chiusura di un arco di pietre.


Oggi la chiave è anche un'emoji, come mostra il seguente simbolo: 🔑

I numeri della chiave

3: le componenti principali di ogni chiave (impugnatura, stelo e mappa)
7: Keeper of the Seven Keys è un album musicale degli Helloween
2: le chiavi del paradiso (oro e argento) consegnate da Cristo nel dipinto di Perugino
5: le chiavi principali del successo secondo Jim Rohn
7: le chiavi musicali del setticlavio

sabato 10 novembre 2018

La chiave sulle copertine musicali

La chiave in Keeper of the Seven Keys - Part II, Helloween
(Noise Records, 1988) 

venerdì 9 novembre 2018

La chiave nella fantascienza

Nel 1966 fu pubblicato un racconto di Isaac Asimov su una famosa rivista di fantascienza, intitolato La chiave, catalogato anche nel genere giallo. Il protagonista è Wendell Urth, personaggio che ritorna in altri racconti dello stesso autore.

Breve riassunto del racconto:
Due esploratori hanno scoperto l'esistenza di un artefatto extraterreste sulla Luna, una misteriosa "chiave" in grado di amplificare e trasferire i pensieri, conferendo un potere in grado di danneggiare il cervello delle altre persone. L'unico indizio per la collocazione di questo artefatto è un foglio di carta con vari simboli incomprensibili, ed è proprio Wendell Urth a decifrarlo, interpretando la chiave come un gioco di parole: da key si arriva a klau, in latino clavius, e il cratere Clavius potrebbe essere proprio il luogo in cui si trova nascosto l'artefatto.

Copertina di Fantasy & Science Fiction,
ottobre 1966

La chiave nella saggezza popolare

I seguenti proverbi sono citati da Donato, scrittore e grammatico latino vissuto tra il IV e il V secolo a.C.

Non è bene riporre denaro in una cassa di cui non si ha la chiave. 
Proverbio che invita a tenere sempre sotto controllo i propri beni. Sappiamo che i Romani erano soliti utilizzare chiavi in ferro per proteggere i loro averi, spesso contenuti in bauli di ogni tipo, mentre non si preoccupavano di porre serrature alle porte di casa (si veda l'articolo).

Aprile e maggio sono la chiave di tutto l'anno.
Aforisma che colloca particolare importanza nei mesi citati, liberamente interpretabile. Si può collegare al proverbio aprile fa il fiore, maggio fa il colore per essere meglio compreso.

mercoledì 7 novembre 2018

La vita in 4 oggetti più una chiave

Lente di ingrandimento, anno 2007
Astuccio scolastico, settembre 2004




Joystick Playstation 2, estate 2008
Vecchia palla da baseball, anno 2011

Chiavi del cinquantino, maggio 2013